“Il coraggio delle donne”
Il Patchwork come mezzo espressivo per delineare alcuni aspetti della vita delle donne.
Progetto socio-educativo per alunni della scuola media inferiore.
A cura di Daniela Dancelli
Il progetto “Il coraggio delle donne” che trae spunto dal libro “Le vergini delle rocce” di Ivonne Vera, è stato realizzato dagli allievi di sei classi seconde, della scuola media Statale “Pascoli – Bettinzoli “ di Brescia.
Nel libro “Le vergini delle Rocce “ il coraggio di due sorelle è esemplare.
Vissute nell’Africa degli anni ’80 Nonceba e Thenjiwe affrontano oltre all’orrore della guerra anche lo stupro, le violenze fisiche e psicologiche infertegli da uomini apparentemente gentili.
Thenjiwe morirà, mentre Nonceba dovrà portare con se per tutta la vita i segni della violenza sul suo viso e nell’ anima.
Ma nonostante il dramma, Nonceba avvia un percorso di emancipazione per risalire e sopravvivere, il libro si conclude lasciando nel lettore la speranza di un vita futura.
In esso ricorrono immagini- metafore che ci fanno riflettere.
I semi dell’albero che vengono custoditi gelosamente da una delle sorelle, l’albero che in ogni stagione è lì a segnare gli eventi ecc. (elementi che ci serviranno ad elaborare i manufatti).
Le donne, nei libri della Vera, sanno trasformare i grandi momenti tragici in momenti di rinascita e di speranza.
L’obiettivo del progetto è stato quello di sensibilizzare i ragazzi verso un maggior rispetto nei confronti della donna.
Analizzando il testo narrativo, sono stati estrapolati alcuni brani. Gli studenti, in un primo tempo hanno elaborato le loro idee disegnandole su carta ed attraverso alcune tecniche del patchwork e dell’arte tessile hanno dato forma ai loro pensieri.
Sono stati realizzati sei quilt , di forte impatto emotivo.
le mie labbra
“LE MIE LABBRA”.
Questo quilt descrive la violenza subita da una delle protagoniste del libro, gli allievi hanno voluto evidenziare attraverso la bocca ferita la condizione di tante donne che subiscono violenze e non possono parlare; i colori e le scritte ne esaltano il dramma.
line rossa
“LINEA ROSSA”
L’allieva che ha realizzato il disegno di questo quilt ha voluto rappresentare la rinascita e la speranza. La linea rossa di confine simboleggia la fertilità della donna , le radici che affondano nel terreno arido trovano nel rosso il vigore per rinascere nel campo azzurro.
fango-rossa
“FANGO ROSSO”
In questo quilt è rappresentato tutto il dramma che l’autrice descrive nel libro, attraverso le parole trascritte, gli allievi ripercorrono alcuni momenti vissuti dalle protagoniste. Con la rappresentazione dell’albero cercano di infondere un senso di gioia in chi osserva; fortemente contrastato dalla croce rossa che esalta la negazione di ogni diritto.
la vittima
“LA VITTIMA”
La schiena tridimensionale che pone in evidenza le lacerazioni sanguinanti vuole sottolineare le tante ferite “non visibili”, perché psicologiche, che spesso la donna subisce.
il suolo è caos
“IL SUOLO è CAOS”
Opposto alla schiena, c’è questo quilt che raffigura il busto della donna visto davanti. Esso emerge dalla cenere e dalle macerie, ma non gli è concesso alcun movimento, perché il filo spinato lo avvolge. Il desiderio di liberarsi dalle violenze non sempre è possibile.
the women's courage
“IL CORAGGIO DELLE DONNE”
Il sesto quilt è quello che da il titolo a tutto il progetto.
Con le scarpe insanguinate, il lucchetto, l’asta di ferro ed i punti rossi che legano il tutto al muro di fondo, gli allievi hanno voluto esprimere il coraggio di tante donne che nonostante le avversità evidenti hanno la volontà di riscattare i loro diritti.
Tutti i quilt sono stati realizzati dipingendo il fondo attraverso varie tecniche pittoriche e con supporti innovativi.
Gli allievi si sono inoltre cimentati nell’appliquè sia con stabilizzatori a caldo che attraverso tecniche tradizionali.
Questo mio progetto, ha potuto essere realizzato grazie al sostegno della docente Daniela Engheben, Con cui collaboro da diversi anni per divulgare l’arte tessile nelle scuole di primo e secondo grado.
Dedicato a tutte coloro che soffrono e che non hanno il coraggio di denunciare.
Daniela,